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Periferie

Scatole per non vedere

Prendiamo una scatola di cartone o, se abbiamo dello spazio in più in casa, anche uno scatolone va bene. In questo contenitore ci buttiamo tutti gli scarti di carta, di plastica, di oggetti rotti. All’inizio non sapremo con precisione quanto tempo ci vorrà per riempirlo, ma una cosa forse già l’abbiamo capita: è ingombrante questa scatola! Probabilmente la metteremmo fuori sulla terrazza o giù in cantina … Eh, non si butta un contenitore, perché è utile, contiene pur sempre qualcosa …

Nelle città italiane, soprattutto quelle del nord, non c’è periferia degna di questo nome che non abbia una scatola gigante per mettere tanti scarti, tante cose rotte, tanto inutile di cui liberarsi. Solo che non è di carta, ma di cemento. Di solito non è bella a vedersi, però è utile. Qualcuno dice che è addirittura necessaria. Lì ci abbiamo messo – direttamente o indirettamente, consapevolmente o meno – gli scarti, i rottami, i fastidi… ma non sono oggetti o cose, sono persone. Individui pericolosi, dice qualcuno, altri, un po’ più delicati, li definiscono persone malate…

Ma in questo modo dovremmo aver risolto il problema del male. Certo, proprio in questo modo. Una grande scatola, utile e necessaria, per mettere al suo posto il male. Quello che ci disturba, che ci inquieta, che ci tormenta. Il contenitore di cemento in periferia ci aiuta a gestire il problema del male.

Non sono pochi i volontari che si recano dalle persone detenute. Per aiutarle e assisterle in qualche loro necessità, per percorsi educativi di rieducazione, per un po’ di formazione, per motivi vari, da quelli filantropici a quelli religiosi. Ma a tutti, presto o tardi, nasce dentro una domanda: ma io che sto fuori sono davvero così diverso da queste persone?

Il male personale e sociale è un problema che alla fine riguarda tutti. Gli scatoloni che si ergono alle periferie delle nostre periferie sono davvero la soluzione più adeguata per gestire il male delle persone? Forse sì, forse no. Però sembra ci aiuti a dimenticare certe difficili situazioni. Ma fino a quando?

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Luca Rosina

Discendente di una donna saggia, non sarò mai alla sua altezza, perchè "ogni
serpente teme il proprio veleno". Obiettore non riuscito ma alpino spensierato 35 anni fa. Attualmente dehoniano, impegnato quotidianamente alle macchine utensili e con amici di cattiva reputazione

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