Uno sguardo al dizionario
Se vi venisse chiesto di descrivere il pianeta Terra, molto probabilmente tutti voi dareste una risposta simile a quella riportata dal dizionario: «in astronomia e geofisica, il pianeta su cui noi viviamo, il terzo dei pianeti del sistema solare in ordine di distanza dal Sole […] con un diametro medio di 12.735 km, accompagnato da un unico satellite, la Luna; animato da un moto di rotazione attorno a un asse […]. La sua forma approssimativamente sferica ma schiacciata ai poli e rigonfia all’equatore, è detta geoide[…]».1Definizione dal dizionario Treccani
Nulla da obiettare, secoli di evoluzione scientifico ci hanno portato a queste conoscenze che vengono, giustamente, insegnate ai ragazzi di ogni età nelle scuole di tutto il mondo. Per questo è completamente legittimo e condivisibile pensare alla terra come un corpo inanimato sulla cui superficie cui si è sviluppata la vita.
E se ci fosse qualcosa di più?
Dal battito…
Un gruppo di ricerca dell’Università di New York ha pubblicato, nel 2021, uno studio in cui sono stati analizzati, attraverso tecniche di datazione radio-isotopica, 89 diversi eventi geologici avvenuti fino a 260 milioni di anni fa.2Lo studio è stato ripreso da varie testate di divulgazione scientifica
Questi eventi sono tutti di natura catastrofica e, tendenzialmente, riguardano attività vulcaniche, estinzioni di massa, riorganizzazione delle placche e innalzamento del livello del mare, insomma avvenimenti che non possono passare inosservati.
Agli occhi dei ricercatori è subito risaltato che questi fatti non sono distribuiti in maniera uniforme nel tempo, ma si raggruppano in 10 grandi picchi che si dispongono a una distanza temporale più o meno costante (ogni 27.5 milioni di anni).
Al momento non si è ancora del tutto certi del motivo dietro a questa presunta “non casualità” degli eventi, ma l’ipotesi più accreditata attribuisce la causa a delle attività interne al nostro pianeta, che avvengono con cicli di tempo molto lunghi.
Mediaticamente ha riscosso un grande risalto, tanto da essere definito come il “battito cardiaco della terra” e – nel caso ve lo foste chiesti – il prossimo impulso sarà tra circa 20 milioni di anni (quindi per un po’ possiamo stare tranquilli).
…al respiro della Terra
Ricercando ulteriori notizie riguardo l’argomento mi sono imbattuto in un’altra tipologia di battito, il cosiddetto «respiro della Terra», un piccolo impulso, detto microsisma, che si registra ogni 26 secondi.
Individuato per la prima volta nel 1962, solo dal 2005 l’argomento è tornato in voga tra la comunità scientifica e ha dato via a diversi studi che hanno permesso di localizzare l’origine delle pulsazioni nella baia di Bonny, nel Golfo di Guinea.3Vedi l’articolo del 2021 de L’indipendente
Nonostante le diverse ricerche sull’argomento, è ancora sconosciuto il fattore che dà origine a questo “respiro” e il motivo per cui avvenga proprio nella baia di Bonny e non in altri luoghi: «non è chiaro quale possa essere la causa, ma ci sono varie possibili spiegazioni, tra cui onde oceaniche, vulcani e accumulo di pressione e rilascio all’interno dell’acqua, crepe riempite negli strati sedimentari sotto il fondo del mare».4Cit. da Yara
La teoria di Gaia: la Terra come un unico organismo
Negli anni 70, il chimico britannico James Lovelock, insieme alla biologa americana Lynn Margulis, formularono «l’ipotesi Gaia». Secondo tale teoria la Terra viene vista come «un unico superorganismo in grado di autoregolarsi e di mantenere le proprie condizioni chimico-fisiche (temperatura media, percentuale di gas, acidità) idonee allo sviluppo della vita, proprio grazie all’attività dei viventi stessi».5Approfondimento sintetico Zanichelli scuola
In breve, secondo questa intuizione, i viventi (quindi anche l’uomo), non solo sono influenzati dall’ambiente in cui vivono, ma loro stessi hanno la possibilità di modificarlo attivamente, creando un rapporto di reciprocità e di sottile equilibrio.
Interessante è la scelta del nome Gaia. Nella mitologia greca era, infatti, sia la dea che personificava la Terra, ma anche la dea considerata «dea primigenia dall’inesauribile forza creatrice», l’origine stessa della vita.6Riferimento wikipedia
Un posto più bello non c’era
Con il brano «Terra» degli Eugenio in Via Di Gioia nelle orecchie, mi (e vi) domando: non sarebbe meglio se ognuno di noi vedesse la Terra non solo come un semplice “sasso” nello spazio, ma come qualcosa (o qualcuno) di vivo, con cui sia possibile relazionarsi con quella cura e quella custodia riprese anche da papa Francesco nell’enciclica «Laudato Sì»,7Testo integrale in modo da poter godere delle bellezze e delle possibilità che solo il nostro pianeta può offrire?
«Terra, perché un posto più bello non c’era».8Eugenio In Via Di Gioia, Terra
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