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Cultura

Un libro leggendario: “Il Silmarillion”

Prima il dovere poi il piacere

L’estate scorsa, dopo essermi laureato, ho finalmente avuto la possibilità di smaltire un bel po’ di libri che si erano accumulati sulla mia scrivania… Non vedevo l’ora di leggerli. Tra questi c’erano diversi libri di narrativa, dei saggi storici e altri di diverso e vario genere: da alcuni classici a delle raccolte di poesie… Ma quello che più di tutti mi ha dato soddisfazione è stato un libro, a cui per la fama e contenuto si potrebbe dare l’aggettivo “leggendario”: Il Silmarillion, un’opera incompiuta i cui primi abbozzi risalgono al 1917.

Per un appassionato delle storie create dalla fantasia e dalla mente del grande scrittore J.R.R. Tolkien era una lettura che doveva essere assolutamente fatta. Devo dire che sono stato veramente contento di averla portata a termine.

Avvertenze per il lettore

Premetto che avevo quasi timore ad intraprendere tale lettura perché molti mi avevano detto che era un libro molto pesante, aulico in talune parti e veramente troppo denso di nomi di persone, divinità, luoghi geografici… che travolgono il lettore già dalle prime pagine. La mole del testo fisico non è eccessivamente difficoltosa: si aggira intorno alle 680 pagine, compresi gli apparati testuali (alberi genealogici, cartine e i vari indici), ma gli intrecci della trama sono effettivamente molto articolati e pregni di informazioni, tanto da poter causare un iniziale smarrimento nel lettore.

Questo può essere ovviato consultando, durante la lettura, le appendici e le cartine incorporate all’interno del libro: sono di vitale importanza per evitare di perdersi in questa marea di nomi e dati. Dopo essere entrati in questo modus operandi, lettura e consultazione degli apparati, il gioco è veramente fatto e – di più – vale decisamente la candela. Posso assicurare che studiare tutti i legami di parentela della dinastia romana Giulio-Claudia risulta più complesso.

Amore (im)mortale

Inoltre, all’interno di questo libro si ritrova anche una delle più belle storie romantiche della letteratura fantasy: quella tra l’umano Beren e l’elfa Lúthien, la quale, per poter stare con il suo amato, rinuncia alla propria immortalità. Le loro vicende e il loro amore sono anche presenti in un canto intonato da Aragorn (anche lui nella stessa condizione di Beren, essendo innamorato e ricambiato con l’immortale Arwen) nel libro La Compagnia dell’Anello:

As Beren looked into her eyes
Within the shadows of her hair of hers,
The trembling starlight of the skies
He saw there mirrored shimmering.
Tinuviel the elven-fair,
Immortal maiden elven-wise,
About him cast her shadowy hair
And arms like silver glimmering.

Tra tutti i personaggi che creò, Tolkien ha affermato che Beren era stato quello con cui si era immedesimato di più e l’amore tra questi e Lúthien era una trasposizione della storia d’amore tanto forte, quanto all’inizio osteggiata, tra lui e sua moglie Edith Mary Bratt. Un segno tangibile di ciò è la tomba dei due coniugi Tolkien: sotto i loro nomi sono scritti i nomi Beren e Lúthien.

Passato e futuro dell’opera di Tolkien

Il Silmarillion rimane un’opera imprescindibile per capire l’organizzazione dell’intero universo che si intravede nell’opera più famosa e celebre di Tolkien: Il Signore degli Anelli. È un libro composto di un mix di storia e mitologia, che permette di esplorare le ere passate del mondo della Terra di Mezzo, nota al grande pubblico grazie alle trasposizioni cinematografiche di Peter Jackson dei libri di Tolkien. Le vicende di questo passato lontano sono un necessario antecedente e, insieme, una chiave narrativa alla quale si rifanno di continuo i personaggi e le avventure narrate ne Il Signore degli Anelli e, in forma minore, ne Lo Hobbit.

Su internet stanno girando numerosi rumors che la futura serie tv Amazon sulle opere di Tolkien si baserà, per l’appunto, su alcuni testi tratti da Il Silmarillion. Staremo a vedere… Ovviamente, essendoci a disposizione non una semplice storia, e neanche un intreccio di avventure diverse, ma un intero universo (gli eventi della Prima Era come: l’origine degli elfi, dei nani, degli uomini, le loro diverse linee dinastiche e parentali, la creazione-modellazione di dell’intero mondo, i Silmarils, queste meravigliose gemme luminose, la terribile e affascinante figura di Morgoth… oltre che alle vicende della Seconda Era: il regno di Númenor, l’ascesa di Sauron e via discorrendo), potrebbe saltare fuori qualsiasi cosa, sperando che i risultati siano almeno pari a quelli dei film di Jackson. Vorrei solo consigliare una cosa: leggete questo libro, anche se possa sembrare difficile farlo, ma vi assicuro che non ne rimarrete delusi. Buona lettura.

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Matteo Alvino

Mi chiamo Matteo Alvino, triestino di 25 anni e aspirante storico di professione (si spera). Mi sono laureato in storia all'Università di Trieste e sto ultimando la specialistica in storia orientale all'Alma Mater Studiorum di Bologna dove mi occupo di rapporti e legami tra Europa e Asia durante l'Età moderna. Gli incontri tra culture diverse mi hanno sempre affascinato, sono diventati centrali nei miei studi e, grazie anche a bellissime esperienze di volontariato, mi hanno dato la possibilità di vivere per alcuni periodi in Africa e in Asia. Buon viaggio a tutti!

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