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Le 3 leggi dell’infodinamica

Le leggi dell'infodinamica regolano il rapporto autore-testo-lettore nell'epoca dei post online.
Immagine by Free Photos (Pixabay)

Dopo il primo video di presentazione, abbiamo pensato di proporvi una nostra riflessione riguardo il nostro modo di intendere il giornalismo online. In questo nostro secondo video, Tommaso, Eleonora e Giovanni vi espongono la rielaborazione di un’idea emersa durante una riunione di Redazione, su spunto di p. Marcello Matté, amico e collaboratore. Questa intuizione, se così si può chiamare, si articola in tre principi, le 3 leggi dell’infodinamica.

Info… che?!

Chiamiamo Infodinamica qualsiasi processo che riguardi delle interazioni comunicativo-informative fra un autore e un lettore nel mondo del Web… dove abita CampusNews, insomma!

Perché questo video?

Era importante per noi riuscire a riflettere con voi su cosa voglia dire informare, esporsi comunicativamente. Le tre leggi dell’infodinamica sono concetti base, chiari e immediati, che ci permettono di capire le interazioni online: che rapporto esiste fra il Web e il contenuto informativo? Cosa spinge il lettore a leggere questo articolo piuttosto che quell’altro? Quali sono i presupposti che ci devono guidare nella stesura dei nostri pezzi?

La Redazione vi ringrazia dell’attenzione e vi augura buona visione!

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Redazione

La redazione di questo blog, il suo cuore, nasce per gioco, per amicizia, se vogliamo. La volontà è quella di comunicare. A chi? Al mondo dell'università in tutte le sue componenti. Sono responsabilità importanti, quelle dei docenti, anni importanti, quelli dei ragazzi. Negli atenei si gioca il futuro di un paese, la struttura socio culturale prima ed economica poi dello stesso. Forse una goccia nel mare, ma la nostra speranza è dare spunti di riflessione e creare ponti di relazione.

2 Commenti

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  • Molto bravi! Spunti molto interessanti. Unico appunto (perdonate la mia deformazione professionale): C.Shannon, 1948, “A mathematical theory of communication”. Qualunque alfabeto, anche estremamente complesso, può essere “digitalizzato”, senza che questo ne riduca di per sè la ricchezza semantica, la quale nasce dalla correlazione di simboli semplici in simboli arbitrariamente complessi. Quindi l’analogia con il flusso di 0 e 1 serve benissimo a rendere il senso del cambiamento (su cui concordo pienamente! a proposito, bello il collegamento ai like!), ma a mio avviso non ne è una causa diretta. Molto interessante anche il passaggio da “sequenziale” a “matriciale”, che ho riscontrato anche nella scuola delle mie bimbe con il passaggio da “ricerca scolastica” tradizionale ai più recenti “lapbook”. Continuate così!

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