Un rettangolo bianco e rosso, al centro un bel «SI», dipinto su sassi e tronchi saldi e inamovibili, 7.000 km, 368 tappe, 20 regioni, 6 Siti Naturali Unesco, 350.000 metri di dislivello positivo: questo è il S.I. che permette di percorrere a piedi «il bel paese là dove ’l SÌ suona» (Inferno XXXIII, v. 80).
Sono migliaia i cammini che attraversano l’Europa e l’Italia in lungo e in largo, spesso nati per portare i pellegrini di centinaia di anni fa – e non solo – verso importanti luoghi di culto, come Roma, Assisi, Gerusalemme e Santiago de Compostela. Strade della fede oggi percorse da tutti, giovani e meno giovani, credenti e non credenti, per trovare sé stessi o per scoprire nuovi mondi.
Il S.I. (Sentiero Italia) non nasce con lo scopo di unire le periferie al centro religioso, quale è quello di alcuni suoi compagni europei (il cammino di Santiago, la Via Francigena, la Via Romea, solo per citare i più conosciuti). Nasce nel 1983 grazie all’idea di alcuni giornalisti escursionisti, e la sua funzione è quella, sì, di unire, ma di unire… dal Friuli-Venezia-Giulia alla Sardegna, passando per le Alpi, per gli Appennini e per le Isole, come un filo rosso cuce assieme l’intera penisola italiana, luoghi, tradizioni, lingue tanto diverse, ma tutte insostituibili e indispensabili per descrivere pienamente la ricchezza del patrimonio culturale, artistico, naturale, linguistico, enogastronomico in cui viviamo. Un filo rosso che ama percorrere le vette delle montagne non per segnare un confine, ma per unire territori, vite, tradizioni.
Del S.I. avevo sentito parlare, ne ho anche percorso qualche tratto, ma senza avere la consapevolezza della sua enorme estensione.
Una sera di questo inverno particolare, navigando su YouTube, sono incappata in un docu-film che ha risvegliato in me il desiderio di cammino, un po’ assopito in questi tempi.
E ho così scoperto Va’ sentiero, una straordinaria avventura di sei giovani tra i 25 e i 32 anni e il loro autista, che nel 2019, dopo ben due anni di preparazione e soprattutto di crowdfunding, hanno lasciato le loro vite, il loro lavoro, per intraprendere insieme un lungo cammino, il Sentiero Italia.
Partiti dal Golfo di Trieste il 1° maggio 2019 sono arrivati nelle Marche, a Visso, il 30 novembre 2019. Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, a fine agosto del 2020 hanno ripreso il cammino dal punto dove lo avevano lasciato per arrivare in Puglia, a Santa Maria di Leuca, a fine novembre. Il S.I., però, non termina qui, nella punta più meridionale del Salento: mancano ancora la Sicilia e la Sardegna da attraversare, appuntamento che si è dovuto posticipare al 2021, a causa dell’emergenza covid-19.
Parte della spedizione è raccontata nel loro sito www.vasentiero.org, dove li potrete conoscere, potrete approfondire la loro mission, la loro filosofia del camminare, e soprattutto, grazie alle fantastiche fotografie scattate durante la loro avventura, potrete conoscere più da vicino lui, il S.I.
Questo progetto è descritto come un «viaggio collettivo», sullo stile della corsa transamericana di Forrest Gump: sette amici partiti per un cammino lungo 7.000 km, accompagnati di tappa in tappa da persone diverse che si aggregano a loro per vivere un giorno di cammino, per condividere emozioni, esperienze, anche solo un pezzo di strada, e poi ritornare alla vita di tutti i giorni.
Passione, concretezza, scoperta, lentezza, avventura, radici, condivisione, circolarità-sostenibilità, evoluzione-sviluppo, e soprattutto amore per la montagna, per le Terre Alte: questo è ciò che guida Va’ sentiero.
È un mondo pazzo qua fuori.
Cadono missili dal cielo, i fiumi hanno cambiato colore
– in tanti urlano, in tanti piangono.
Capire qual è la nostra sfida, è la sfida.
Siamo andati a farci una camminata, a riflettere.
E così l’abbiamo vista: la montagna.
La madre dell’acqua, la culla del cielo,
la sposa del silenzio.
Questa montagna poco ascoltata,
avvolta da cavi e maltrattata dalle mode.
Questa montagna derubata dai figli
– rapiti dalle sirene, ammassati tra i palazzi.
Questa Montagna meravigliosa,
orgogliosa, vecchia guerriera.
Conoscerla, viverla, proteggerla
come si proteggeva il fuoco.
Va’ sentiero è una nuova via,
una direttissima alla semplicità
la composizione corale di un inno.
Va’ sentiero è un viaggio di riappacificazione
con la fonte della vita.
(dal Manifesto di Va’ sentiero)
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