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Agenda 2030: speranza e impegno

L'Agenda 2030 prevede 17 obiettivi per il decennio al fine di raggiungere uno sviluppo sostenibile e integrale
Credit by Lei Phyu / UNDP (CC license)

«Ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale»

L’Agenda 2030 rappresenta il punto di arrivo, almeno per ora, di studi che hanno come obiettivo quello di regolamentare le azioni delle imprese e dell’uomo in una logica win-win tra benessere economico e tutela dell’ambiente, tra crescita e sostenibilità.

Papa Francesco, nella sua nota enciclica Laudato Sii, pone attenzione a questo tema dichiarando che «la sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di una sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare» (13).

L’importanza di tali argomentazioni ha mosso l’ONU in maniera decisa e risoluta nell’indicare come via maestra la redazione di un documento, denominato Agenda 2030.

 

Obiettivi fondamentali

L’Agenda 2030 è stata redatta da oltre 150 leader di stato e di governo a New York nel settembre 2015. Ha come obiettivo quello di porre un ulteriore apporto e ausilio alla lotta contro la povertà, all’ineguaglianza sociale, oltre che ridurre il gap esistente tra i paesi più poveri e quelli più ricchi.

Gli obiettivi concordati dalla comunità internazionale, conosciuti come Sustainable Development Goals (SDGs), sono 17 e comprendono diverse aree, ma sono tutti legati tra loro dalla comune direzione, verso uno sviluppo etico e sostenibile.

Per poter meglio rappresentare gli obiettivi, fornendo una visione sintetica ed univoca del documento, possiamo suddivide i vari Goals in quattro grandi macro-aree:

La prima riguarda il benessere dell’individuo.  L’ONU vuole assicurare a tutti gli uomini i bisogni essenziali (sicurezza alimentare, soppressione delle malattie, educazione, strutture igenico-sanitarie adeguate), affinché ognuno abbia una vita dignitosa.

La seconda riguarda la centralità della donna. L’ONU si pone come obiettivo quello della definitiva emancipazione di tutte le donne e ragazze, oltre che promuovere sempre di più la presenza femminile in ruoli di leadership.

La terza riguarda lo sviluppo economico sostenibile. La comunità internazionale vuole garantire una crescita economica sana, non dilaniata dall’impossibilità di avere sistemi economici adeguati, infrastrutture resistenti e moderne, insediamenti umani inclusivi e duraturi, oltre che modelli di produzione e consumo sostenibili.

La quarta area ha come focus il nostro pianeta. L’impegno della comunità internazionale al nostro pianeta passa attraverso la protezione del nostro ecosistema tutelando le foreste, gli oceani, promuovendo politiche attente alla questione del cambiamento climatico, che resta fra le sfide più urgenti all’ordine del giorno.

 

Speranza e non utopia

L’Agenda 2030 si caratterizza, quindi, per essere un documento multi-disciplinare, ma con una vision chiara e obiettiva, che tocca gli argomenti maggiormente sensibili alle varie comunità mondiali.

La speranza è che questi obiettivi non restino solamente dei buoni propositi ma siano una vera e propria spinta nell’affrontare temi e punti fino a oggi non presi adeguatamente in considerazione. Essi hanno un’importanza tale da non essere più trascurabili, o messi in secondo piano, dalle politiche individualistiche dei singoli stati e comunità.

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Francesco Benatti

Classe 1995. Sono laureato in Economia Aziendale ed in Direzione e Consulenza d’impresa. Lavoro presso studio di commercialisti. Appassionato di libri. Nel tempo libero mi piace fare running ed escursioni.

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